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venerdì 15 aprile 2016

Recensione di Carmine Rubicco (2013)

da Tempi Dispari - Articolo di Carmine Rubicco

Prosegue l’ottima risposta di pubblico per il Teatro Elettra con la rappresentazione i 4 Briganti, seconda stagione. Prosegue così bene che la compagnia, guidata dal regista e attore Alberto Buccolini, ha deciso di prorogare le repliche dello spettacolo “fino ad esaurimento richieste”. La pièce rappresentata, opera di un autore pesarese contemporaneo, Paolo Cappelloni, accompagna lo spettatore in un viaggio verso l’emancipazione femminile con leggerezza e divertimento, ma non per questo in modo inefficace. Tuttavia non è solo questo l’aspetto trattato. La vicenda narra anche del rapporto tra uomo e religione, dei rapporti umani tout court, delle dinamiche nelle relazioni di coppia, delle priorità che ogni persona si dà nel corso della vita. L’allestimento è egregiamente ottimizzato per lo spazio a disposizione degli attori. Tutto si svolge in una sola stanza, la sacrestia, dove si alternano i diversi personaggi richiamati da una “qualche ricchezza”. Che si tratti di cibo, per la maggior parte, o di ipotetici tesori nascosti “perché i preti le fanno queste cose”, tutti passano da un don Eugenio (Buccolini) sempre pronto a dare una mano. Talmente pronto da non lasciarsi sfuggire l’occasione di cercare di riportare almeno due dei quattro briganti sulla retta via. Talmente pronto che sacrifica tutto il suo pasto offrendolo ora a questo ora a quel bisognoso. Talmente pronto da non essere lui il protagonista effettivo della commedia. Contrariamente a quanto potrebbe apparire, non ruota tutto attorno a don Eugenio. Il prelato è solo la scusa perché le cose accadano, non ne è il motore. È il catalizzatore degli avvenimenti. Colui che rende possibili cambiamenti di rotta. Una sorta di grillo parlante scanzonato e per nulla pedante. Bravi tutti gli attori, preparati e pienamente nei personaggi, cosa che ha conferito passo ottimale allo spettacolo. Inequivocabili e ben integrati i richiami ai grandi del teatro e del cinema italiano della prima metà del secolo scorso così come immediati alcuni siparietti tipici della commedia nostrana. Tirando le somme, in chiusura di sipario, uno spettacolo ben riuscito, con attori di indubbio valore e un copione impegnato quanto basta.

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