da Tempi Dispari - Articolo di Carmine Rubicco
Prosegue l’ottima
risposta di pubblico per il Teatro Elettra con la rappresentazione i 4
Briganti, seconda stagione. Prosegue così bene che la compagnia, guidata dal
regista e attore Alberto Buccolini, ha deciso di prorogare le repliche dello
spettacolo “fino ad esaurimento richieste”. La pièce rappresentata, opera di un
autore pesarese contemporaneo, Paolo Cappelloni, accompagna lo spettatore in un
viaggio verso l’emancipazione femminile con leggerezza e divertimento, ma non
per questo in modo inefficace. Tuttavia non è solo questo l’aspetto trattato.
La vicenda narra anche del rapporto tra uomo e religione, dei rapporti umani
tout court, delle dinamiche nelle relazioni di coppia, delle priorità che ogni
persona si dà nel corso della vita. L’allestimento è egregiamente ottimizzato
per lo spazio a disposizione degli attori. Tutto si svolge in una sola stanza,
la sacrestia, dove si alternano i diversi personaggi richiamati da una “qualche
ricchezza”. Che si tratti di cibo, per la maggior parte, o di ipotetici tesori
nascosti “perché i preti le fanno queste cose”, tutti passano da un don Eugenio
(Buccolini) sempre pronto a dare una mano. Talmente pronto da non lasciarsi
sfuggire l’occasione di cercare di riportare almeno due dei quattro briganti
sulla retta via. Talmente pronto che sacrifica tutto il suo pasto offrendolo
ora a questo ora a quel bisognoso. Talmente pronto da non essere lui il protagonista
effettivo della commedia. Contrariamente a quanto potrebbe apparire, non ruota
tutto attorno a don Eugenio. Il prelato è solo la scusa perché le cose
accadano, non ne è il motore. È il catalizzatore degli avvenimenti. Colui che
rende possibili cambiamenti di rotta. Una sorta di grillo parlante scanzonato e
per nulla pedante. Bravi tutti gli attori, preparati e pienamente nei
personaggi, cosa che ha conferito passo ottimale allo spettacolo.
Inequivocabili e ben integrati i richiami ai grandi del teatro e del cinema
italiano della prima metà del secolo scorso così come immediati alcuni
siparietti tipici della commedia nostrana. Tirando le somme, in chiusura di
sipario, uno spettacolo ben riuscito, con attori di indubbio valore e un
copione impegnato quanto basta.
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